Secondo me, più d’uno in queste notti più tiepide ha messo i pensieri in un angolo del giardino pensando, “quasi quasi mi faccio l’orto”.
Sì, ma da dove comincio?
Dalla terra che è sempre lì – troppo bassa -, dalla scelta di ciò che mangio, oppure dalle lumache e dagli insetti che presto divoreranno tutto?
No, stavolta voglio fare un orto-giardino. Certo, a Maggio è già un po’ tardi ma che vuoi fare, quest’anno il risveglio arriva ora che ciao-Coronavirus ci sta lasciando. Sono indeciso se puntare sugli odori o sui colori, scelgo questi anche se mi devo accontentare di tutte le sfumature del verde: che bello il fiore simulato di una lattuga Salanova. Ma anche iniziare con una bietola ornamentale, la Bright Lights con i gambi rosso ramato. E poi che dire di una Zinnia, ora che fa più caldo, a fiori grandi come margherite, o di una elegante consociazione con Nasturzio e Calendula per una presentazione sulla tavola d’inizio estate. Poi ci pensa la natura a trasformare i desideri in miseri steli inframezzati da rigoglio di infestanti, ma anche in esplosione di verde, tanto verde. Certo non sarò come Joachim Carvallo che a Villandry, bellissimo Castello sulla Loira, per adattare il giardino al gusto rinascimentale ha creato forme geometriche decorate di verzura e fiori commestibili tra le più belle al mondo, cercando di nobilitare le cose più semplici della vita.
Intanto possiamo ristorare gli occhi ancora per oggi e domani a Risvegli a Padova, il Festival dedicato alla cultura e alla scienza nell’Orto botanico più antico del mondo che inizia i suoi festeggiamenti per il 2022 quando ricorreranno i suoi 800. Questo è l’orto, bellezza.
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