Che tu sia un ricercatore, un consulente o un imprenditore – l’importante è che tu voglia iniziare una carriera fulminante – devi sempre valutare la direzione in cui sta andando la tua vita e pensare come vuoi conciliare le tue aspirazioni personali e di lavoro. Quindi, serve una riflessione.
La dote per eccellenza è la capacità di adattamento a un mondo che cambia: le competenze si imparano, il carattere si forma, le relazioni si costruiscono, ma oggi il mercato del lavoro è turbolento, spesso a causa di fattori che sfuggono al controllo personale e anche a quello di molte imprese. L’attitudine a risollevarsi parte dalla revisione del tuo modello, ancor più che dall’organizzazione di ciò che vuoi fare. Quest’ultima deve fare perno intorno alla logica del sostenimento finanziario: chi è il cliente e quale risultato vuole ottenere? Chi sono i clienti che devono pagare e quelli che possono non pagare?
Oggi non è più il prodotto o il servizio che deve soddisfare, ma il valore del risultato nella mente del cliente, oltre che della tua. La valenza aziendale sta nel ricombinare fattori vecchi e nuovi con risorse chiave per far emergere nuove necessità e indirizzarle verso canali che aiutino i clienti a valutare i servizi o prodotti, e di consegnare loro il valore.
Come pensi di organizzare i ricavi, solo con le vendite? Trova invece nuovi canali – come l’affitto o il noleggio – facendo pagare il risultato in termini di canone di servizio, abbonamento o licenza ma anche come diritto nel godimento pur temporaneo di un valore.
Questi dettagli valgono per molti mercati e anche nel settore ipertradizionalista del verde ornamentale e sportivo c’è posto per il rinnovamento delle idee e per lo sviluppo di piattaforme diverse per costruire il futuro, invece di aspettarlo.
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